dr. Marcello Schmid Marescalchi

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© Cimbo


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La Psicologia Funzionale e la mia Psicoterapia

La Psicologia NeoFunzionale nasce in Italia a partire dalla fine degli anni '70 e inizi '80 del secolo scorso. Si sviluppa inizialmente come evoluzione della Vegetoterapia di Wilhelm Reich, per poi prendere una sua direzione peculiare che ancora oggi è in via di sviluppo. Dopo attenta disamina delle varie teorie ed approcci terapeutici, i fondatori del NeoFunzionalismo hanno tratto dei denominatori comuni, rigettando ciò che pareva obsoleto, non comprovato o inefficace e tenendo ed ampliando ciò che invece sembrava essere utile. É quindi una teoria giovane, ma con forti basi. Inizialmente inserita in quell'ambito delle “terapie a mediazione corporea”, la Psicoterapia Funzionale preferisco definirla Terapia Esperienziale.

 

Alcuni presupposti e concetti sono basilari per comprendere la Psicologia Funzionale ed ancora di più la Terapia che ne deriva. Tra questi:

  • Unità Funzionale di Mente e Corpo: la psiche ed il soma non sono distinti ed operanti autonomamente. Sono distinguibili per comodità espositiva, ma sono un tutt'uno che lavora in maniera armonica ed orientata (nella salute) ed in base ai medesimi Funzionamenti.

  • Funzionamenti di Fondo (in età evolutiva Esperienze di Base del Sé, EBS): sono modi di operare del Sistema Integrato che è il nostro Sé. Un Funzionamento dirige e sintonizza assieme differenti Funzioni del Sistema (funzione di pensiero, emotiva, digestiva, muscolare, respiratoria, neuroendocrina, ecc) in base al rapporto tra questo e l'ambiente, in base alle necessità adattative. Le EBS sono in numero definito, uguali per tutti gli essere umani; a qualsiasi latitudine ed epoca.

  • I Bisogni: non sono unicamente quelli fisici, ma sono anche di natura sociale, emotiva, cognitiva, affettiva. Tutti di pari dignità ed importanza per la salute dell'individuo.

  • Memoria Periferica: le esperienze non appartengono ai soli processi mnemonici cerebrali, ma restano inscritte in tutto il corpo, anche nella periferia, e ne plasmano il funzionamento.

  • Assenza di gerarchia tra processi cognitivi e processi corporei: non esistono processi “superiori” dal punto di vista gerarchico, di sovranità. Cade il vecchio concetto di Psico-Somatica, dove un processo psichico (in qualche modo a sé stante) influisce sul corpo come fosse un mero bersaglio di energie non scaricate o come simbolo di questo mondo psichico (che è altrove, “lassù”) e si coagula nel corpo per potersi manifestare. In terapia non vi è più la priorità della parola. Decade il “Cogito ergo sum” cartesiano.

  • Il Sistema Sè è integrato e circolare ed opera in base a come – per intero – si “sintonizza”.

 

Per quanto mi riguarda in particolare, il modo di approcciare il lavoro clinico si basa fortemente su:

  • processi Bottom Up. Sono fortemente convinto che i cambiamenti – per essere veri, concreti, duraturi e profondi – debbano essere primariamente dei cambiamenti profondi, sensomotori e quindi dei Funzionamenti; anche se inizialmente inconsapevoli, prima ancora di essere cognitivi. Trovo in questo il vero senso dell'Insight di cui si parla in psicologia.

  • Delle conoscenze biologiche. I meccanismi di funzionamento di un essere umano non possono essere distanti dall'Etologia (trovare il più possibile le similitudini o congruenze, ad esempio, con le conoscenze sull'accudimento nei mammiferi, nei primati; sulle basi sociali dei primati; ecc) così come dalle Neuroscienze (comprensione dell'evoluzione del sistema nervoso centrale, la teoria del Cervello Tripartito, ecc) e dall'Evoluzionismo (comprensione del senso dello sviluppo filogenetico ed ontogenetico dell'uomo e del suo sistema nervoso).

  • Un riferimento SensoMotorio. Conoscenza e pratica degli approcci Sensomotori come quelli di Levine, Van Der Kolk ed altri.

  • Un punto di vista meno culturalmente centrato. Ritengo che il mondo delle psicoterapie sia troppo fortemente (anche se inconsapevolmente) centrato su una visione legata ad una cultura particolare, quella occidentale. Se vogliamo comprendere veramente l'essere umano è necessario tener conto di cosa hanno espresso altri popoli e altre epoche. E' necessaria una base di Antropologia Culturale che ci renda più neutri e più aperti.

dr. Marcello Schmid Marescalchi

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